6 mag 2017

Il piccolo amico



 
TITOLO: Il piccolo amico
AUTORE: Donna Tartt
GENERE: Thriller
PREZZO:  11 euro
PREZZO EBOOK: 7,99 euro
CASA EDITRICE: BUR

TRAMA
Un'ombra cupa si stende sull'infanzia di Harriet Cleve, che cresce con la famiglia in una cittadina del Mississippi: è l'omicidio, senza colpevoli, del fratello Robin, impiccato a un albero del giardino quando lei era appena nata. Quella tragedia ha segnato tutta la famiglia, che non è più riuscita a superare il dolore. Per Harriet, Robin è il "piccolo amico", il legame con un passato felice che lei conosce solo attraverso le fotografie, i ricordi, i racconti dei familiari. Così, nell'estate in cui compie dodici anni, decide di scoprire l'assassino del fratello e di compiere la sua vendetta.

RECENSIONE
La vicenda si svolge nella città immaginaria di Alexandria nello stato del Mississippi nei primi anni Settanta, ma l'antefatto si svolge una decina d'anni prima: il piccolo Robin viene impiccato a un albero del suo giardino e le indagini non riescono a identificare l'assassino.
Harriet Cleve Dufresnes, sorella minore di Robin, quando compie dodici anni pensa di aver capito chi è il colpevole e decide di vendicare la morte del fratello. La aiuta Hely, il classico amico friendzonato succube ma non troppo, insieme al quale mette in atto alcune imprese piuttosto idiote che non portano da nessuna parte.
Harriet sospetta un vecchio amico di Robin, Danny Ratliff, sbandato e drogatissimo, e dà inizio alla caccia.
Da qui, se ancora come è successo a me, non avete provato l’ardente desiderio di chiudere il libro o cancellare il file dal reader, preparatevi alla noia mortale.
Tutto scorre a rallentatore, sembra un film d’essai che tutti vanno a vedere “per moda” ma del quale non si capisce niente con inquadrature messe a caso e una storia che non scorre.
Nessuna situazione si risolve o si chiarisce e a quanto pare a Donna Tartt poco interessa se il lettore resta a bocca aperta a chiedersi come ha fatto a essere così imbecille da andare avanti per la bellezza di 681 pagine piene di virgole usate alla “come viene viene” sperando di scoprire almeno la soluzione del mistero che mette in moto tutto quanto.
Il finale, lento pure quello fino a rasentare l’angoscia, è assolutamente insipido.
E per finire in bellezza, siccome siamo nel profondo sud degli Stati Uniti, preparatevi a trovare anche la cameriera di colore politically correct.
Da taglio di vene.

“Tutta la vita Charlotte Cleve si sarebbe sentita in colpa per la morte del figlio, essendo stata sua la decisione di pranzare, in occasione della Festa della Mamma, alle sei del pomeriggio invece che a mezzogiorno, dopo la messa, come i Cleve avevano sempre fatto.”
(Ed è solo l’incipit!)

GIUDIZIO
Ottimo per favorire il sonno.