26 gen 2018

Il segreto di Fosco



 
TITOLO: Il segreto di Fosco
AUTORE: Olivia Hessen
GENERE: Storico
PREZZO: 10,99 euro
PREZZO EBOOK: 3,99 euro
CASA EDITRICE: StreetLib Selfpublishing

TRAMA
"Avevo giurato di non rivolgerti mai più la parola ma in un momento difficile come questo il mio giuramento di cavaliere e di uomo è vano.
Vano bere, vano cercare di dimenticarti, vano anche provare a odiarti.
È tutto vano, vano come il nostro amore che tu hai seppellito."
Inizia con queste parole una lettera scritta nel 1107 da un conte francese che catapulterà il giovane Lukas Ferrantini nell’avventura più straordinaria della sua vita: scoprire la misteriosa verità riguardo il suo antenato Fosco.
Se poi ad affiancarlo in questo viaggio nel passato c’è l’affascinante professore Richard Grant... allora tutto diventerà molto più coinvolgente!

RECENSIONE
Ho impiegato un po’ di tempo a leggere questo libro (che poi è in ordine cronologico il primo romanzo di Olivia Hessen, si cui vi ho già presentato Scacco al Re) non perché sia noioso, ma perché è così ben dettagliato nei particolari storici e così ben costruito nella sua doppia trama che non volevo perdermi proprio niente.
La storia inizia ai giorni nostri, a Firenze, con il giovane Lukas e l’interssante Richard ma nel capitolo successivo ci catapulta subito alla fine della Prima Crociata e nel mondo di Christophe e Fosco e del loro amore proibito.
Le due storie si intrecciano e oltre all’amore viene svelato un mondo, quello del 1100, fatto di tradizioni, credenze e modi di vivere completamente diversi dal nostro.
Lo stile è fresco, leggero, le descrizioni ben fatte e non mancano momenti leggeri dove il lettore può sorridere senza annoiarsi.
Ammetto che leggendo le recensioni su Amazon, non ho compreso l’astio di alcuni verso la scrittrice che l’accusano di incompetenza nel campo archeologico.
Da parte mia posso dire che la Hessen è una scrittrice, non un’archeologa, e se certe licenze romanzesche se le può prendere un autore come Dan Brown perché Olivia Hessen non può farlo?

GIUDIZIO
Proprio un bel libro!

19 gen 2018

Tipi non comuni



 
TITOLO: Tipi non comuni
AUTORE: Tom Hanks
GENERE: Antologia di racconti
PREZZO: 18 euro
PREZZO EBOOK: 9,99 euro
CASA EDITRICE: Bompiani

TRAMA
La prima opera letteraria di un grande attore che dà conto della sua passione di collezionista. Diciassette racconti, diciassette storie di macchine per scrivere. Uno strumento desueto e affascinante che torna a dare valore alla parola soppesata, scelta, infine composta e impressa nella carta.

RECENSIONE
Eccolo qui, dopo Codice da Vinci, Forrest Gump e un sacco di film stupendi, mi rispunta Tom Hanks nelle vesti di scrittore.
Ho trovato il suo libro su uno scaffale della mia libreria preferita, in mezzo a tanti altri, senza nemmeno un briciolo di pubblicità a presentarlo. Ed è un peccato, perché le librerie spesso pubblicizzano grandi schifezze e mai libri buoni.
E questo, amici miei, è un libro super buono!
Così, un racconto dopo l’altro, Tom Hanks utilizza le macchine da scrivere (che fanno tanto Signora in Giallo!) come fil rouge di tanti scorci di vita che spaziano da storie d’amore complicate alla guerra, a New York, alla riflessione sul senso della vita.
Lo stile è impeccabile: pulito, mai ridondante, accurato, diretto e spassoso da morire.
Ci sono alcune scene che vi faranno piangere dalle risate, ma come sapete io non spoilero nulla quindi siate pazienti, comprate il libro e leggetelo.

“Di solito il primo giorno di agosto non è un giorno così particolare...”

GIUDIZIO
Pazzescamente bello!

12 gen 2018

Il cerchio



 
TITOLO: Il cerchio
AUTORE: Dave Eggers
GENERE: Fantascienza
PREZZO: 14,50 euro
PREZZO EBOOK:7,99 euro
CASA EDITRICE: Mondadori

TRAMA
Mae Holland crede di aver fatto il colpo della vita quando viene assunta al Cerchio, la più influente azienda nella gestione di informazioni web (un incrocio tra Facebook e Google). Il Cerchio si occupa di intrecciare tra loro i dati provenienti dalle mail, i social network, i conti bancari, in una società dove la trasparenza è sempre più una parola d'ordine a discapito della privacy. Inizialmente Mae è eccitata da tutto quanto riguarda il suo nuovo lavoro: gli open space avveniristici, le palestre e le piscine distribuite ai piani, la zona riposo con i materassi per chi si trovasse a passare la notte al lavoro, le feste organizzate e le gare sportive, i club e perfino un acquario con rarissimi pesci tropicali... Mae continua a considerarsi fortunata anche quando la vita al di fuori del Cerchio non è più altro che un miraggio lontano, anche quando un ex collega la incontra per farla riflettere su qualche operazione di cui le sfuggiva il senso, anche quando la sua stessa vita inizia a diventare sempre più pubblica, trasparente al mondo esterno. Presto quella che sembrava la storia delle idealiste ambizioni di una donna, diventa una storia di suspense, un'interrogazione a tutto campo sulle questioni della memoria, della privacy, della democrazia e dei limiti (valicabili o meno) per la conoscenza umana.

RECENSIONE
Perché ho comprato questo libro?
Me lo sono chiesta anche io, e non ero nemmeno a metà della storia.
Pensavo di aver trovato un buon romanzo distopico capace di far riflettere sul tema dei social network e della privacy, ma in realtà penso di aver trovato una delle opere più brutte nell’ambito della fantascienza contemporanea.
Ambientato sulla Terra, in un futuro presente, narra una storia non storia dove Mae Holland è la protagonista fittizia nel senso che non combina un bel niente per tutto il romanzo se non decidere di far parte di The Circle e diventarne la feroce ambasciatrice.
Una protagonista circondata da personaggi nebulosi, piatti, che spariscono come meteore e non trasmettono alcun messaggio.
L’unico elemento convincente del romanzo, almeno nella parte iniziale, è la sua credibile rappresentazione dell’elevatissimo tasso di cretinaggine presente nelle aziende americane 2.0 e della robaccia cosmica lì realizzata che viene spacciata come rivoluzionaria.
Nessuno degli innumerevoli temi di cui Eggers accenna, e che avrebbero meritato ben altro trattamento e approfondimento, viene gestito correttamente e tutto si riduce a qualche frase fatta poco convinta sull’importanza della privacy e sul diritto di farsi i fatti propri.
Nato vecchio, scritto male e tradotto pure peggio (ennesima riprova che grande casa editrice NON è sinonimo di qualità), “Il cerchio” lascia il tempo che trova e con la sua scivolata sulla buccia di banana mediatica si dimostra incapace di porre domande, suggerire risposte, intrattenere e far riflettere il lettore.
Parlando dello stile, anche qui è un disastro su tutta la linea.
Eggers usa una prosa piatta fatta dialoghi irrealistici e descrizioni superficiali: è questo il tipo di scrittura che non apprezzo e che può emozionare solo un lettore di basso livello, facendo risultare il tutto finto e poco credibile.

“Allora, in generale, tu diresti che ti comporti in modo diverso quando sai di essere osservata?”
“Certamente. È naturale.”

GIUDIZIO
Vade retro Eggers!

5 gen 2018

Tre ragioni per cui non si dovrebbe mai scartare un libro



Finora ho parlato degli elementi e dei motivi per cui si dovrebbe giudicare un libro, ma non mi sono mai soffermata su tre cose per cui non si dovrebbe mai valutare un libro.

Il primo, nemmeno a farlo apposta, è la copertina.
La grafica di un libro non è mai primaria, è un complemento. Può essere semplice, con immagini evocative o immagini che non c’entrano nulla con il contenuto (la maggior parte delle volte ci sono proprio queste, sulle copertine).
La copertina in sé è volta a dare brevi informazioni sul libro, come il prezzo, la sinossi e una breve biografia dell’autore.
Il resto non conta.
Giudicare un libro dalla copertina, scegliere se comprarlo o meno in base al primo impatto visivo, è sintomo di superficialità.
Se volete fare i recensori sul serio e non per gioco, dovete superare in fretta questo scoglio.

Il secondo motivo per cui non si deve mai scartare un libro è il titolo.
Conosco alcuni scrittori che mi hanno confessato la difficoltà dello scegliere un titolo.
Non convinta delle loro affermazioni ho fatto per conto mio delle ricerche scoprendo che il mondo dei titoli è un dramma e che ci sono tanti scrittori che si servono di collaboratori per la scelta del titolo.
Perciò non fatevi scoraggiare da titoli strani come “Il ragazzo che entrò dalla finestra e saltò nel mio letto” o che magari non c’entrano niente con il contenuto del libro .
Andate oltre, anche qui: aprite il libro e leggetelo.

L’ultimo motivo per cui un bravo recensore non deve scartare un libro è se lo scrittore in questione usa uno pseudonimo.
Lo pseudonimo è un nome d’arte, cosa che nel mondo del cinema, della pittura, della scultura, della poesia, della musica (ma anche in internet) è normale ma nel mondo della letteratura viene additati come “truffa intellettuale”, “atto di vigliaccheria” o “volontà di sentirsi superiori”.
Tutte cazzate.
Scegliere di usare uno pseudonimo è una decisione personale che va a tutto vantaggio della privacy dello scrittore e che crea un filtro di protezione fra la vita artistica e quella reale.
Fra l’altro moltissimi scrittori usano o hanno usato pseudonimi (Stephen King, J.K. Rowling, Italo Svevo, Aldo Palazzeschi, Sveva Casati Modignani…), ma i loro libri sono notissimi e un sacco di persone li leggono senza problemi.
Perché allora il recensore non può andare oltre il nome e guardare il contenuto del libro.

In fondo, ciò che conta di un libro è ciò che viene raccontato e come viene raccontato.
Il resto è superfluo.